La mia visione disordinata
Un viaggio nella mente creativa di Gabriele Pasini
Un racconto intimo e potente che attraversa la visione estetica e umana di Gabriele Pasini. In La mia visione disordinata, lo stilista apre le porte del suo universo creativo e personale, fatto di ricordi, intuizioni, profumi, texture, colori e contrasti, dove tutto diventa traccia, radice, materia viva.
​
Disordine apparente, ordine sensoriale. Per Pasini, nulla è casuale: ogni oggetto, ogni tessuto, ogni suono è fonte di ispirazione e riflessione. Il suo mondo è fatto di stratificazioni visive e olfattive, di contaminazioni tra streetwear e classicismo, di libertà espressiva e ricerca continua.
​
Moda come linguaggio, come materia e sogno. Il docufilm ripercorre la nascita di una visione stilistica inclusiva e democratica, dove il total look non è uniforme, ma corale. Pasini ci parla del suo lavoro come atto di ascolto e trasformazione, dove ogni capo prende vita tra le mani esperte dei sarti, all’interno di Lubiam — azienda che non è solo luogo di creazione, ma anche famiglia.
​
Il teschio, simbolo iconico del brand, in questo viaggio riafferma la propria profondità filosofica: visto di profilo, racconta l’identità più vera delle cose, quel chiaroscuro che dà forma all’anima. Perché la bellezza, come la moda, non si spiega: si sente, si vive.


